Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Workshop: Inventare ciò che esiste a cura di Iginio De Luca e Luis Do Rosario

Workshop
Workshop

Inventare ciò che esiste

Workshop all’Istituto Italiano di Cultura di Jakarta

a cura di

Iginio De Luca e Luis Do Rosario

Cambiare il punto di vista e rivoluzionare uno sguardo estetico e concettuale.

Partendo dalla frase di Serge Daney che sigla il titolo del workshop e collegandoci al famoso testo di Arthur Danto “La trasfigurazione del banale”, il lavoro collettivo da sviluppare ruoterà attorno al progetto “Tevere Expo”, in mostra presso codesto Istituto, che riflette sulla possibilità di riscattare una dimensione quotidiana drammatica, una realtà di abbandono e degrado sublimandola con un approccio creativo e poetico. L’idea è di coinvolgere anche gli studenti nell’allestimento della mostra e renderli partecipi di un’installazione site specific.

Durante i tre incontri, il camminare sarà un’attitudine ricorrente e familiare, un gesto illuminante che si collegherà a questo progetto e all’atto stesso di frenare il tempo, modalità specifica della fotografia. Ogni soggetto raffigurato, infatti, è il frutto di tante passeggiate e lente osservazioni sotto le sponde del fiume. In “Camminare – un gesto sovversivo”, Erling Kagge ci racconta l’esperienza di libertà di quest’azione, in cui il mondo si ammorbidisce perché “camminare dilata ogni attimo”.

-Durata del workshop: 4 giorni per 3-4 ore al giorno, il 22, 23, 24 e il 27 agosto 2022.

Link d’iscrizione: https://bit.ly/IginioLuisworkshop (numero massimo: 15 persone)

Programma delle giornate.

Primo giorno.

-Presentazione e conoscenza reciproca.

-Esposizione agli studenti del nostro lavoro artistico e professionale. Illustrazione delle poetiche e delle nostre modalità operative con l’integrazione di materiale fotografico, audio e video.

-Conoscenza del lavoro degli studenti partecipanti.

-Riflessione e analisi delle loro esperienze didattiche, il percorso di studio artistico e culturale.

-Prime possibili soluzioni installative per la mostra all’Istituto.

Secondo giorno.

-Condivisione e illustrazione del progetto “Tevere Expo”, dall’idea iniziale alle tappe successive; come sviluppare e presentare un progetto vincitore di un bando pubblico. Visione dei materiali video e fotografici.

-Le soluzioni installative adottate per le mostre al MACA di Frosinone e all’Istituto di Jakarta.

-Discesa in campo, camminata e sopralluogo sulle sponde del fiume Ciliwung, scatti fotografici, scambio di riflessioni estetiche e poetiche da parte degli studenti, differenze con il fiume Tevere di Roma.

-Il valore del tempo e la sua dilatazione attraverso l’azione fisica e contemplativa del camminare.

Terzo giorno.

-Verifica degli scatti fotografici prodotti una volta tornati dal fiume Ciliwung e impostazione di progetti personali partendo dalle elaborazioni delle immagini e dalle suggestioni avute durante il sopralluogo.

-Rapporto con il lato nascosto e sommerso della città di Jakarta, possibilità di riscattare il degrado e il lato oscuro di una condizione urbana e sociale che diventa metafora di una riflessione globale e spirituale, pubblica e privata.

-Come creare un libro d’arte “Leporello Book” che diventa parte integrante di una mostra. Come fotografare un artista nello sviluppo di un progetto così articolato.

-Montaggio definitivo della mostra all’Istituto e verifica delle soluzioni installative adottate.

Quarto giorno

-Sviluppo e verifica di un progetto personale da parte degli studenti, elaborazione delle tematiche, delle procedure estetiche e concettuali inizialmente impostate nei precedenti 3 giorni di workshop. La ricerca parte da elementi oggettivi di conoscenza del fiume e del suo contesto sociale e poetico, per poi dirottare verso un’indagine soggettiva, dove l’elaborazione di tanti aspetti appresi prosegue con un linguaggio diversificato per ogni studente partecipante.

-Attrezzatura tecnica occorrente da parte degli studenti: una macchina fotografica, un registratore digitale, una video camera, un cavalletto per riprese fisse, un taccuino con penne e matite per appunti scritti.

Portare un libro a testa da condividere durante il lavoro collettivo per lo scambio di conoscenze culturali e gusti soggettivi.

IGINIO DE LUCA, Formia (LT),21 agosto 1966. Vive a Roma, insegna Decorazione e Installazioni Multimediali all’Accademia delle Belle Arti di Torino.

E’ un artista poliedrico e un musicista. Negli ultimi anni la sua poetica si è concentrata soprattutto sulla produzione di video, d’immagini fotografiche, installazioni sonore ma anche di quelli che lui definisce blitz. Considerandoli a cavallo tra arte urbana e performance, l’artista compie azioni a volte sorvolando, altre proiettando e scappando, altre ancora arrivando in luoghi con elementi di forte disturbo e impatto visivo. Ibridando etica ed estetica, tecnologia e azioni comportamentali, Iginio reclama l’interazione con l’ambiente e il pubblico, denunciando, tra ironia e impegno, la crisi di valori di questo nostro tempo.

Nel 2020 vince il premio “Cantica21”, bando del Mibact per la diffusione dell’arte italiana all’estero. Nel 2019 per la casa Mincione Editions pubblica il libro “Blitz”, a cura di Claudio Libero Pisano. Suoi video sono stati proiettati in numerosi festival in Italia e all’estero, ha partecipato alla XIV Quadriennale di Roma, ha esposto in spazi pubblici e privati come museo Maxxi, Palazzo Reale di Napoli, Auditorium Parco della Musica, la Galleria Nazionale, Palazzo delle Esposizioni, AlbumArte, Museo Macro, Museo Ciac di Genazzano, Museo del Vittoriano. Nel 2018 ha partecipato ai Martedì Critici ed è stato invitato in varie residenze come Bocs Art Cosenza, Apulia Land Art, Fourteen Artellaro di Lerici, Atelier d’artista ai Mercati di Traiano. Il suo lavoro si trova in numerose collezioni pubbliche e private. Tra le mostre personali “Tevere Expo”, 2022, all’Istituto Italiano di Cultura di Jakarta e al museo MACA di Frosinone; “Iailat” nel 2018 al Sound Corner dell’Auditorium; “Riso Amaro” nel 2017 da Albumarte; “Expatrie” nel 2016 alla Casa dell’Architettura di Roma.

LUIS DO ROSARIO, Portoghese nato in Mozambico,23 dicembre 1967. Ha vissuto a Lisbona, dal 2003 vive a Roma. Laureato nel 1994 in architettura alla “ESBAL – Scuola Superiore Belli Arti di Lisbona”, Portogallo.

Fonda lo studio “Bugio Arquitectura” a Lisbona e Funchal con due associati, João Favila Menezes e Teresa Goes Ferreira nel 1994 e progetta fino al 2004, quando se trasferisce a Roma. Nell’ambito della fotografia, dal 1992 – 2003, collabora con le riviste “Elle”, “Marie Claire”, “Madame Figaro”, “DNA Diario Noticias”, “Blue Travel” e “Volta ao Mundo”.

Dal 2003 – 2010 è un collaboratore permanente dell’Auditorium Parco della Musica a Roma per il settore Danza e Teatro Contemporaneo.

Nel 2012 Fonda con Alessandra Zucconi la piattaforma per la fotografia di architettura contemporanea a Roma – www.architectureinthecity.wordpress.com . Nel 2012 – 2014 collabora con l’evento Open House Roma ed è un collaboratore permanente del MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Dal 2016 è un collaboratore permanente del MAXXI_Museo Nazionale Delle Arti Del XXI di Roma. Dal 2018 è il fotografo officiale per il progetto Europeo Magic Carpets, “Magic Carpets” è una piattaforma “Europa creativa” che unisce 15 organizzazioni culturali europee che creano opportunità per artisti emergenti.

Ha pubblicato diversi libri. Nel 2003 “Cabo Verde”, ed. Universal Frontier, Praia – Isola di Santiago, Cabo Verde. Nel 2005 “L’aria degli uccelli, l’acqua dei pesci, le colline dei H’mong”, ed. FPM.com, prefazione Marco Delogu, Roma, Italia. Nel 2012 per museo MACRO di Roma “Pascale Martine Tayou” – Secret Garden” ed. Quodlibet, Roma Italia. Nel 2015 “SWARNY – La Pesca Tradizionale nel Mediterraneo – Italia,Tunisia, Libano e Egitto” ed. LegaCoop, Italia. Nel 2017 per Museo MAXXI di Roma “Bruna Esposito – E cosi sia…/Amen”

ed. Manfredi, Italia. Nel 2017 “Uffici Ghella I Building Retrofit di Alberto Raimondi” ed. Campisano Editore, Roma, Italia. Nel 2019 “Vasco Bendini – Un Mondo Al Limite” ed. Ricci Oddi Comtemporanea. Nel 2021 Catalogo di fotografia “Magic Carpets Landed” editore Benedetta Carpi De Rismini, ed. Quodlibet, Italia.

Ha esposto a Lisbona e Roma, come nel “Festival Internazionale di Fotografia di Roma”, il “Festival Foto Leggendo” e durante il “Rome Art Week”.