La famiglia Ristuccia è apparentemente normale e unita, ma ogni suo componente nasconde una profonda insoddisfazione: Carlo, il capo-famiglia, che da giovane voleva diventare uno scrittore, lavora con scarso successo per una società di assicurazioni, fantasticando sulla possibilità di completare il romanzo iniziato in gioventù; Giulia, sua moglie, è una professoressa di lettere che aspira a diventare attrice, ma quando si lancia nella preparazione di uno spettacolo teatrale, perché infatuata dal regista (che in realtà è omosessuale), finisce prigioniera dei suoi complessi e delle sue paure; Paolo, il figlio, è un ragazzo insicuro che non riesce a dichiararsi alla ragazza che gli piace perché si sente invisibile e teme di essere un fallito; Valentina, la primogenita , vive nell’ossessione di diventare una velina e pur di riuscirci è disposta a scendere a compromessi, costruendosi un’immagine di ragazza senza scrupoli che in realtà maschera le inevitabili fragilità di una diciottenne. Tutti si sentono soli e, non sapendo stabilire relazioni autentiche con gli altri componenti della famiglia, cercano a loro modo di uscire dall’incubo di una vita che sembra avviarli sulla via dell’oblio.
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